salta, farid!
il lungo viaggio di farid,
scolaro afgano, che credeva
che l'inghilterra fosse la capitale dell'america
Produzione Dual Band
Uno spettacolo di Anna Zapparoli e Mario Borciani
Un musical nato per essere fatto con ragazzi vede la sinergia tra gli attori della Dual Band e Spazio Ginkgo, che lavora con minori in contesti di fragilità.
Il viaggio di Ulisse, si sa, lo chiamano odissea.
Ma come si chiama il viaggio di chi da casa - e ancora bambino - è obbligato a fuggire?
Il nostro progetto è nato nel 2010, ma in un momento in cui l’Afghanistan torna tragicamente a far parlare di sé, crediamo che raccontare la storia di Farid, alle giovani generazioni, sia più che mai urgente.
Farid, prima di essere uno spettacolo, è una persona vera.
Abbiamo conosciuto Farid personalmente in Inghilterra, a Canterbury, dove lavorava in una pizzeria. Oggi Farid è un cittadino inglese, ma la sua vicenda comincia nel 1998 a Mazar i Sharif, la città della moschea blu.
Farid era un bambino, e sedeva nel suo banco, a scuola, quando i talebani fecero irruzione nella città, e dettero inizio a uno dei più feroci massacri della tormentata guerra afgana. In sei giorni furono uccise più di seimila persone, tra cui, probabilmente, i genitori di Farid, ma di questo lui non ha la certezza, perché non ebbe modo di scoprirlo. Mani adulte lo trascinarono via, e qui comincia il lungo viaggio di Farid. Il bambino attraversa fortunosamente Afghanistan, Iran, Turchia, Grecia, Italia (particolarmente impressionante il racconto del suo arrivo a Brindisi appeso sotto a un camion) e Francia, riuscendo finalmente a coronare il suo sogno di saltare, in barba ai poliziotti francesi, sul treno che, sotto il mare, lo porterà alla meta desiderata, l’Inghilterra, che lui ritiene essere la capitale dell’America.