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ROMEO AND JULIET

DI WILLIAM SHAKESPEARE

Adattamento e regia di Anna Zapparoli

Musiche di Mario Borciani

Due attori madrelingua inglese sul palcoscenico a raccontare i personaggi della storia d’amore più bella del mondo. Impersonando di volta in volta tutti i giovani della tragedia (Giulietta, Romeo, Mercuzio, Tebaldo), Benedetta Borciani ingaggia un vero e proprio corpo a corpo col verso shakespeariano, guizzando fulminea da un duello a un bacio a un sogno, senza soluzione di continuità eppure con assoluta chiarezza; una strepitosa prova d’attrice, sostenuta con mano lieve dal filo narrativo tracciato da Beniamino Borciani (Coro/Vecchio Capuleti/Nutrice/Frate Lorenzo), che dà voce ai vecchi impotenti, sordi o pasticcioni, totalmente ignari o a mala pena coscienti di quel che avviene. Un adattamento di 70 minuti che restituisce la bellezza e l'autenticità del verso shakespeariano, sia per chi l’inglese lo conosce bene sia - grazie ai sopratitoli in italiano - per chi si avvicina al teatro in lingua originale per la prima volta; il tutto impreziosito dalle musiche di Mario Borciani che, per l'occasione, ha utilizzato la musica rinascimentale e barocca utilizzando una strumentazione elettronica.

"Questa volta fu Romeo and Juliet, con i due amanti intrecciati nel solo corpo di una straordinaria Benedetta Borciani, e tutti gli altri, mezzane e balie, frati e padri e madri e re e coro, interpretati da un camaleontico, rutilante Beniamino Borciani. In un inglese shakespeariano che ti avvolge come musica fluendo dalle labbra degli attori più che perfetto: easy, divertito dalle sue stesse vertigini metriche e immaginifiche, mentre davanti agli occhi ti scorre, soccorrevole, l’italiano, e ti riempie di stupore, e ti conferma quello che vedi: non solo Amleto è insieme tragico e umoristico. Anche Romeo-e-Giulietta lo è – supremamente. Accompagnato da un commento musicale che fonde il barocco alle percussioni dell'oggi - o della giovinezza, fino a farti stupire d'esser vivo e vecchio....a farti venir voglia di scusarti. Ma soprattutto di ringraziare."

Roberta De Monticelli

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