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A CHRISTMAS CAROL

DI CHARLES DICKENS

Adattamento e regia di Anna Zapparoli

Musiche di Mario Borciani

Due protagonisti: Scrooge e una lanterna magica. Per dare corpo, ma soprattutto luce, ai fantasmi crudeli e umoristici di Scrooge, il più famoso avaro della letteratura inglese, abbiamo inventato un trabiccolo speciale, molto in stile con le lanterne magiche che impazzavano in Europa ai tempi di Dickens: i fantasmi che si aggirano ilari per il nostro palcoscenico sono figurette ritagliate nel cartoncino e movimentate dal vivo, diventando gigantesche, per terrorizzare il povero Scrooge, l’unico presente in carne e ossa, sullo sfondo di una Londra vittoriana disegnata e cupa quanto basta. Scrooge alle prese con le ombre del passato, del presente e del futuro, fino al finale liberatorio.

Perché è stato in gran parte Dickens con questa parabola a fare del Natale quello che è per noi, credenti e non: “a good time: a kind, forgiving, charitable, pleasant time: the only time I know of when men and women seem to open their shut-up hearts freely, and to think of people below them as if they really were fellow- passengers to the grave, and not another race of creatures bound on other journeys.”

Il sacro ora siamo noi umani a doverlo far vivere, con uno sforzo di letizia anche un po’ alticcia: i fantasmi passano e vanno, i miracoli accadono.

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